Bonifica del torrente Rovigo. Una straordinaria esperienza per l’Ambiente che impone una grande riflessione.

La nostra cooperativa è impegnata in questi giorni, in un grande progetto di recupero ambientale, purtroppo causato da un evento climatico eccezionale non preventivabile.

Il 14 marzo scorso, le piogge incessanti hanno fatto franare un versante dei bellissimi boschi di faggio che si trovano lungo la S.P. 477 a Palazzuolo sul Senio, che ha sprigionato centinaia di tonnellate di rifiuti solidi urbani che se ne stavano sottoterra da oltre 50 anni, lungo l’alveo del torrente Rovigo per alcuni chilometri.

La nostra cooperativa consocia di Legacoop, Agriambiente Mugello ci ha chiesto una collaborazione per intervenire nei tratti impervi di questa zona, dove il corso d’acqua aggredito da questo nefasto evento, scorre in mezzo ad una gola, con il nostro Ragno, unico mezzo in grado di muoversi per le asperità di questi percorsi fatti di massi e cascate.

Non ci siamo tirati indietro e con una squadra che ha compreso anche personale di terra, è riuscita in due settimane lavorative ha confezionare un centinaio di big bag di rifiuti solidi urbani che sono stati trasportati via elicottero ad un imposto dove i mezzi di trasporto li hanno caricati e portati alla discarica di Case Passerini nell’hinterland di Firenze.

Un intervento che si sta realizzando grazie all’intervento economico e progettuale del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e la Regione Toscana che attraverso l’Assessorato all’Ambiente sta finanziando e supportando decisamente questo intervento in emergenza.

Quello che si è azionato è un vero e proprio corto circuito fatto di esperienza e conoscenza del territorio, sapersi districare in ambienti angusti che la montagna offre, gli investimenti in innovazione tecnologica (il nostro ragno ha nei sistemi di oleodinamica solo liquidi biodegradabili pertanto è facilmente impiegabile nei torrenti e fiumi) e quella forza lavoro che con dignità si dedica a dare il meglio di sé.

Questi lavoratori a mano, che Agriambiente Mugello ha contrattualizzato sono migranti del CAS di San Pellegrino di Firenzuola, dimostrano come l’integrazione è una soluzione vera ai bisogni del territorio.

Però il contrasto a quest’emergenza ci impone una riflessione sul cambiamento climatico che impone un cambio di passo deciso, veloce.

Chi parla di investimento nel Paese, non può prescindere dalla sicurezza da questi sconquassi ambientali. E parliamo di sconquassi perché quello che è accaduto a Palazzuolo sul Senio il 14 marzo, è stato tanto potente che ha scoperchiato una storia sotterrata oltre 50 anni fa.

Dobbiamo far capire che un grande piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio italiano, non è un favore che facciamo alle cooperative forestali.

Sarebbe la vera assicurazione sulla vita dei cittadini contro le calamità, e non quella capziosa quanto pilatesca polizza obbligatoria da stipularsi entro la fine dell’anno per far risparmiare…. Chi?

Dobbiamo passare dalla cultura dell’emergenza dei fenomeni naturali alla gestione programmata forestale e ambientale. Per farlo occorrono risorse economiche, certezza dei processi autorizzativi, uniformità interpretative delle leggi.

Noi con il movimento cooperativo ci siamo: chi altri ci sta?